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Novembre è il mese in cui l’orto si svuota: tanti ortaggi sono arrivati a fine ciclo e hanno lasciato l’orto spoglio, dove i cavoli ‘regnano sovrani’. Quindi è il momento di passare all’azione e riempire i buchi con la semina delle fave per ottenere raccolti precocissimi. Ma solo dove il clima si mantiene mite e dolce ancora per un po’! Dove invece il freddo può essere intenso dobbiamo rimandare la semina agli inizi della primavera, da proseguire poi fino ai primi aprile.

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La fava non necessita di grandi cure e si adatta bene a qualsiasi tipo di terreno, anche se i migliori sono quelli privi di ristagni, moderatamente fertili e riparati dal vento. In precedenza abbiamo già visto quando e come si semina la fava, quindi adesso è arrivato il momento di sapere con quale altro ortaggio si accompagna e di quali cure ha bisogno per crescere sana e robusta.

Avvicendamento e consociazioni – La fava è una  pianta che si usa per iniziare una rotazione, perché essendo una leguminosa è capace di arricchire il terreno di azoto (grazie ai suoi tubercoli radicali) e lasciarlo pronto ad accogliere altri ortaggi più esigenti.

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In Toscana le fave (Vicia faba) si mangiano appena colte, crude con il formaggio. ‘Pecorino e baccelli’ (perché così si chiamano le fave sulle rive dell’Arno) sono una vera prelibatezza per dare il benvenuto alla bella stagione.

Ma per averle disponibili in primavera bisogna seminarle adesso e non in tutti i posti è possibile la semina autunnale…

Quando si seminano le fave – A sud o nelle zone a clima mite si seminano all’aperto in novembre, anche se qualche piantina verrà mangiata dai topi e qualcuna non resisterà al freddo, la maggior parte arriverà sicuramente a destinazione, ovvero sulla nostra tavola in primavera.

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