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Salve,
sono un’insegnante di scuola secondaria superiore, di Roma sud.
La mia scuola ha molto verde coltivabile ed io vorrei avviare un progetto di coltivazione con una delle mie classi, lavorando nel tempo della ricreazione e nei pomeriggi.
Amo coltivare piante e fiori; ora sono interessata alla pianta di alkekengi e vorrei partire dal seme, ma non so qual’è, lo trovo dentro la bacca?
Spero che mi possiate guidare in questa coltivazione.
Grazie.
(Giuseppe – Roma)

Ciao Giuseppe,
la vostra scuola è davvero un luogo fortunato, l’educazione ambientale sarà in futuro programma di studio ordinario per tutti i complessi scolatici.
La pianta dell’alkekengi è una solanacea, parente di peperoni e pomodoro, il suo frutto rosso infatti altro non è che una bacca all’interno della quale potrai trovare tutti i semi che una volta estratti e fatti seccare all’aria potrai riutilizzare per la semina a fine inverno – in serra inizialmente.
Trovi semi anche in vendita nei garden oppure on line.
Sulla coltivazione dell’alkekengi puoi curiosare leggendo queto articolo, che trovi nel link.
Salute e buon orto.

Buongiorno,
io lavoro come operaia nel tessile in un piccolo paesino nella provincia di Vicenza, al confine col Trentino.
Ovviamente sono appassionatissima di orto e ultimamente sto approfendendo delle tematiche che mi stanno particolarmente a cuore: la cura del suolo e la conservazione dei semi.
I semi sono abituata a conservarli, non acquisto quasi mai perchè ritengo che l’autonomia agricola passi innanzitutto da questa prima fondamentale operazione.
Coltivo un orto personale, un orto urbano e un orto condiviso.
Mi piace vivere l’agricoltura anche attraverso la coopeazione, l’aiuto reciproco e lo scambio di esperienze e conoscenze.
Adoro il vosto sito, vi seguo costantemente e imparo non solo dai vostri articoli, ma anche dai commenti degli altri utenti.
Grazie infinite per il lavoro che svolgete!
Quando acquisto le piantine è indicato nella confezione se sono ibride con la dicitura F1, ma nelle buste di semi invece non è indicato.
C’è un modo per capire se si possono conservare i semi ottenuti delle piante nate dalle bustine acquistate?
Grazie.
(Stefania – Vicenza)

Salve Stefania,
la tua storia di orto condiviso che ci racconti è molto sentita e interessante per tutti i lettori di in orto, grazie!
La produzione dei semi dai propri ortaggi è una pratica che appassiona molte persone ma non sono tanti quelli che la eseguono in quanto, acqustare semi in buste e ancor di più piantine già nate è sicuramente più comodo…pratico, anche perchè sappiamo sicuramente quale sarà il prodotto che verrà fuori da quel seme o quella piantina, quello cioè indicato sulla confezione.
Quando invece produciamo seme da piante allevate in ambiente aperto e non controllato quindi, essendoci di mezzo un probabile incrocio di pollini – anche con altre piante simili ma di varietà differente – allora non si sa mai che tipo di ortaggio otteniamo partendo da quella pianta nata..da quel seme; a maggior ragione poi se quella stessa pianta è un ibrido F1.
Concludendo quindi ti diciamo che estrarre il seme da piante ibridi f1 è quasi automatico otenere del seme non certamente fedele alla pianta che lo ha prodotto.
Salute e buon orto.

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