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Oasi Torre GuacetoC’è chi nella biodiversità ci crede così tanto da investirci tempo, denaro e tanta passione. E’ il caso di Valerio Tanzarella e Angelo Giordano che nel febbraio 2016 hanno dato vita alla società benefit Ex Terra s.r.l. con lo scopo di formare e informare su agricoltura e alimentazione eco-sostenibile, attenta alla salute dell’uomo e dell’ambiente.

Ex-avvocato il primo e agronomo il secondo, hanno abbandonato tutto quello che stavano facendo per concretizzare il loro progetto. La sede è in Puglia a Ceglie Messapica, in provincia di Brindisi, dove la terra è generosa, il clima è mite e si presta alla coltivazione di una moltitudine incredibile di frutta e ortaggi.

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Foto SaorgeSaorge 13 agosto 2017 – Dal diario delle mie vacanze spunta sempre qualche orto. Uno dei miei preferiti l’ho scovato a Saorge, piccolo paese arroccato su una parete rocciosa sovrastante la Valle della Roya. Saorge, in italiano Saorgio, è un luogo incantevole, che solo per qualche chilometro si trova in Francia sulle Alpi Marittime vicinissimo al confine ligure.

L’orto che voglio segnalarvi è l’orto del Monastero di Saorge, antico convento francescano, oggi rifugio creativo per scrittori, traduttori, sceneggiatori e compositori.

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Orto mamaE’ possibile fare un orto-giardino dove non c’è terra ma solo cemento? Non solo è possibile ma è auspicabile: più spazi verdi nasceranno più le persone si accorgeranno della presenza indispensabile del verde, più troveranno gradevole viverli, più facilmente si riallaccerà e ricostruirà quel rapporto con la natura ormai troppe volte compromesso.

E allora usiamo le piazze cittadine, ma anche i semplici cortile e balconi, per riepimpirli di verde e imparare di nuovo la ‘natura’. Ultimamente ho progettato, con l’aiuto del giardiniere-vivaista Brando Sammicheli, un orto-giardino in un cortile lastricato per la Scuola di cucina MAMA, a due passi dalle storiche mura fiorentine.

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Orto sottovico“Là dove c’era un prato verde ora c’è una città…” in genere è così che funziona, togliere spazi verdi per cementificare, proprio come cantava Adriano Celentano nel ragazzo della via Gluck. Eppure, per quanto possa sembrarci strano, può succedere anche il contrario e dove c’era una discarica può nascere un giardino. E che giardino!

E’ successo a Vico d’Elsa, un piccolo paese vicino a Poggibonsi e al rinomato borgo medioevale di San Gimignano, in una zona ad alta vocazione turistica. Molti anni fa, per l’esattezza nel 2008, è nato il Giardino Sottovico per mano di alcuni appassionati coltivatori di piante grasse, che arrivati ad avere così tante piante da non sapere dove metterle cercavano un luogo dove custodirle. Quel luogo è stato trovato al limitare del paese, in una zona a rischio geologico, usata come discarica. E così sulla spinta di una passione individuale è nato un progetto collettivo: un orto botanico a valenza sociale.

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Raccolta fave scuolaSe desideriamo avere domani uomini attenti al proprio territorio, sarà ai bambini di oggi che dovremo insegnarne l’immenso valore. Per fortuna sono sempre di più le scuole sensibili a questo argomento, che si stanno responsabilizzando e attrezzando, tra queste l’Istituto Comprensivo Binotti di Pergola in provincia di Pesaro, che alla fine dello scorso anno scolastico ha salutato studenti, insegnanti, genitori e abitanti del luogo, presentando il proprio orto.
L’orto, di quasi duemila metri quadrati, si estende dietro la scuola, ed è gestito e curato dai ragazzi e dagli insegnati, sotto la guida esperta di Paolo, un agricoltore della zona che fin dall’inizio ha preso a cuore questo pezzo di terra.

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Orto MariaDi orti è pieno il mondo, ma poi ce ne sono alcuni più speciali di altri, che ci colpiscono per il loro ruolo, per la loro ubicazione, per il loro mistero, per il loro sapore o anche per la loro semplicità e umiltà. Uno di questi è l’orto della Maria a Ravenna, che la mia amica Claudia conosce e frequenta e a cui lei ha dedicato un breve racconto… 

L’orto della Maria

A Ravenna nel Borgo San Rocco c’è qualcosa di eccezionale, di incredibile, di rivoluzionario, c’è l’orto della Maria, sì, proprio un orto vero a ridosso delle mura storiche della città, un orto con i  pomodori, la lattuga, gli spinaci, la rucola, i cetrioli, la fava, le zucchine, le cipolle, le melanzane, sì c’è da non crederci, c’è anche un grandissimo olmo e un ippocastano che ombreggiano una zona di sosta e di riposo.

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Vorrei, se possibile, una tabella delle varie rotazioni. A me risulta difficile perché seguendo il metodo delle consociazioni nella semina ho mischiato un po’ tutto…fragole con cipolle-pomodori con cavoli e basilico e via dicendo, quindi da dove ricominciare per mettere un po’ di ordine? Ciao e grazie Renzo

(Renzo – Capranica)

Risposta

Caro Renzo, le rotazioni sono molto importanti per rispettare la fertilità di un terreno, quindi molto volentieri ti darò qualche suggerimento.

Un esempio di rotazione quadriennale partendo da un terreno ben lavorato e concimato potrebbe essere questa:

 

PRIMO ANNO – ORTAGGI MOLTO ESIGENTI (solitamente tutti gli ortaggi da frutto): carciofo, pomodoro, zucca e zucchina, cetriolo, melanzana, peperoni, fragole, ma anche patate, cavoli, cardi, ecc…)

SECONDO ANNO – ORTAGGI MEDIAMENTE ESIGENTI: barbabietola, asparago, aglio, cipolle, porro, finocchio.

TERZO ANNO – ORTAGGI POCO ESIGENTI: carote, aromatiche, prezzemolo, spinacio, bietole, cicorie, lattughe, rucola.

QUARTO ANNO – CONCIMAZIONE VERDE O LEGUMINOSE: per concimazione verde s’intendono le cosiddette piante da sovescio, di cui molto spesso fanno parte proprio le leguminose: fagiolo, cece, cicerchia, lenticchia, fava, lupino, pisello, fagiolino. Queste ultime arricchiscono il terreno e lo preparano nuovamente ad accogliere ortaggi più affamati ed esigenti.

Naturalmente dovrai dividere il tuo orto in quattro zone e destinare ciascuna zona alla coltivazione di ortaggi appartenenti alle diverse categorie sopra delineate. Vale a dire: in una seminerai gli ortaggi esigenti, in un’altra quelli mediamente esigenti, in un’altra ancora quelli poco esigenti e nell’ultima le leguminose, per poi l’anno successivo proseguire come consigliato.

Se invece ti è più congeniale una rotazione triennale non avrai che da unire gli ortaggi mediamente esigenti a quelli poco esigenti e suddividere il tuo orto in tre zone.

Altri due criteri che puoi utilizzare per fare la tua rotazione sono:

le famiglie di appartenenza degli ortaggi

la parte della pianta che consumiamo (foglie, frutti, radice, ecc.)

Ma per questi criteri leggiti il post che ho già scritto sulla rotazione degli ortaggi.

Spero di essere stata chiara, ma tornerò comunque sull’argomento con altri suggerimenti…Ciao e buon orto!

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