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In alcuni luoghi l’orto diventa con il tempo un vero e proprio patrimonio paesaggistico e culturale. E’ il caso di Mezzano di Primero, borgo del Trentino segnalato tra i più belli d’Italia. Qui gli orti sono circa 250, uno ogni sei abitanti. Orti ben curati, distribuiti lungo le strade del paese, ciascuno recintato da un vecchio muro in pietra o da una staccionata in legno. Quadrati di terra che oltre ad essere importanti per l’economie familiari locali, caratterizzano e rallegrano il borgo, assolvendo anche una funzione di  parco pubblico ‘diffuso’ poiché regalano a tutti del verde, dei colori e dei profumi e insegnano ad avere con la natura e i suoi ritmi un rapporto ancora più ravvicinato.

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Vogliamo staccare i nostri figli dalla TV e dalla Playstation? Mandiamoli a… zappare.

Nell’orto si sta all’aria aperta, capiamo come prenderci cura degli altri, impariamo la natura, ma soprattutto ci divertiamo.
Quante volte mi è successo di ospitare nella mia casa in campagna degli amichetti ‘cittadini’ poco propensi alle verdure, che pensavano che la zucchina pendesse da un albero o che l’aglio si presentasse sotto forma di grappolo, ma con ‘il gioco dell’orto’ le verdure diventano amiche e mangiarle diventa più facile e naturale.
Può bastare un piccolo vaso per far scaturire la magia. Un germoglio che spunta da un seme ha molte storie da raccontare: l’acqua che nutre, il sole che scalda, l’aria che dona respiro.

(foto di gas22 da Flickr)

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