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Quando arriva febbraio e iniziamo ad intravedere la fine dell’inverno, pensiamo inevitabilmente ai nostri alberi da frutto. Pulitura dei tronchi, potatura, concimazione e prevenzione per eventuali attacchi di funghi e parassiti.

FioriLa fioritura del pesco è l’emblema della primavera e tutti dovremmo avere l’occasione di ammirarla almeno una volta l’anno. Basterà fare una passeggiata in campagna perché il nostro occhio venga catturato da questa fioritura rosa, leggera e innocente, come solo la fioritura del pesco sa esserlo. Ma se disponiamo di un piccolo orto o giardino perché non pensare di piantarvi un pesco? Lo so il pesco ha una pessima reputazione riguardo alle malattie: ha la nomea di essere ‘deboluccio’ e di ammalarsi continuamente, ma se provassimo a coltivarlo correttamente, magari scegliendo la giusta varietà, forse potrebbe darci delle grandi soddisfazioni.

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Quest’anno i miei peschi fanno pena: li ho un po’ trascurati e sono stati attaccati dal mal della bolla (Taphirina deformans). Poi le condizioni climatiche umide e piovose hanno contribuito al suo diffondersi.

Vorrei sapere se esiste un prodotto naturale per eliminare le foglie di pesco gonfie di bolla.

 

(Francesco – Cagliari)

Ciao Francesco, la bolla del pesco è un fungo (Taphirina deformans), che si annida nel tronco dell’albero, colpisce a primavera e in genere attacca le foglie già sviluppate. Quest’anno con il clima caldo-umido che sta facendo è un vero flagello! Ma guardiamo come porvi rimedio in modo naturale.

Metodo 1 – In modo preventivo possiamo usare l’infuso d’equiseto, che è un ottimo fungicida, per irrorare il tronco e i rami e usare il macerato di ortica, che è un ottimo ricostituente, per rafforzare le difese delle piante. Potrebbe essere una buona pratica anche seminare sotto la chioma dell’albero la stessa ortica o alcuni agli. In ogni caso pacciamare il piede del peso con del buon compost, può essere una buon sistema per irrobustire i nostri alberi da frutto.

Metodo 2 – Poltiglia bordolese! Se usata in modo adeguata e senza abusarne è senz’altro un rimedio efficace. La poltiglia bordolese va distribuita sull’albero al momento della caduta delle foglie  (1,5 kg per 100 l di acqua) e una seconda volta a febbraio alla ripresa vegetativa, prima dello schiudersi delle gemme. Non va mai data durante la fioritura perché è tossica per le api. Durante la fioritura potremo usare la propoli in soluzione idroalcolica (150-200 g per 100 l di acqua), ne rafforzerà la produzione, senza danneggiare nessuno.

Metodo  3 – Se le foglie colpite sono poche puoi staccarle e bruciarle per evitare che le spore del fungo si diffondano e sperare che la pianta riesca a reagire bene e a fruttificare ugualmente.

Per il momento non ho altri consigli da darti, ma come avrai capito occorre soprattutto agire in fase preventiva, perché quando l’attacco è molto avanzato diventa difficile contrastarlo in modo naturale!

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