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Albicocco in fiore

Questa storia l’ho scritta un anno fa, ma è ancora attuale perché il miracolo dell’impollinazione si ripete, per fortuna, ogni anno!

 

 

 

 

 

 

Questa mattina contavo le api sull’albicocco in fiore. Una….due…………..tre……………………………………….….finalmente quattro! Che spavento! Il mio cuore  ha accelerato i suoi battiti. Come è possibile che siano soltanto quattro? Perché così poche?

Ho provato a darmi delle risposte. Perché nonostante ci sia il sole la giornata è ancora fresca. Oppure perché ancora l’albicocco non è del tutto fiorito: molti boccioli sono chiusi chiusi, serrati stretti stretti, come ad aspettare un segnale più rassicurante e confortante da parte di queste prime giornate di marzo, sempre ingannevoli e capricciose.

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29063112_1442165282561766_6932562250695704576_nLe api ci stanno lasciando, ma noi dobbiamo convincerle a restare! Guai se questi preziosi alleati abbandonassero i nostri orti, giardini e frutteti: a loro dobbiamo l’impollinazione di moltissime specie vegetali e quindi la loro fertilità e produzione.

Va bene il vento, gli uccelli e tutti gli altri animaletti disposti a darci una mano nella fecondazione delle nostre piante, ma le api restano indispensabili e per giunta producono uno degli alimenti più buoni del mondo: il miele! Quindi diamoci da fare per rendere il nostro pezzo di terra il più gradevole possibile. Insieme alle api conquisteremo anche farfalle e bombi che hanno più o meno gli stessi gusti.

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LavandulaLe aromatiche sono una grande risorsa sia in cucina che nell’orto, perché sono ricche di oli essenziali, sali minerali e vitamine.  Fanno bene a noi quando le usiamo per cucinare e per preparare tisane salutari, ma fanno bene anche all’orto, perché molte di loro tengono lontani gli insetti nocivi, attirano api e farfalle e aiutano gli ortaggi a crescere meglio e più saporiti. Quindi va bene progettare un angolo destinato alle sole aromatiche dove poterle coltivare e raccogliere facilmente, ma va molto bene anche consociarle ai vari ortaggi. Ecco allora un piccolo elenco dei vantaggi che offrono in modo da potere trovare loro la migliore collocazione nell’orto.

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Buona sera ho 34 anni e sono della provincia di Reggio Emilia,
dispongo di un terreno di proprietà in Pianura Padana, di 1 ettaro e mezzo.
Circa 1 ettaro è utilizzato per fare foraggio, vorrei utilizzare il restante terreno per avere una integrazione al reddito? Avrei pensato a un piccolo allevamento di galline, oppure api, e qualche altra coltivazione, che dia reddito dedicando un tempo parziale all’attività mi puo’ dare un consiglio?
Grazie.
(Lina – Reggio Emilia)

Risposta

Ciao Lina,
la tua idea ci stimola molto a trovare soluzioni a riguardo.
La nostra idea potrebbe essere questa: sulla superficie di mezzo ettaro protresti allestire un frutteto, misto di diverse varietà, e questo sarebbe una parte di reddito derivante dalla produzione di frutta fresca da destinare sia alla vendita al dettaglio – cassette di frutta mista.
Da un lato del terreno invece potresti costruire una rimessa per un piccolo allevamento di galline che di giorno potrebbero pascolare a terra, sulla superficie del pollaio, tenendolo libero dalle erbe infestanti e anche concimando con le deiezioni relative; farei il pollaio nella parte del terreno più vicina a casa tua, per comodità.
Invece nella parte opposta al pollaio, se adatta allo scopo, potrebbe essere opportuno allestire un apiario con 10-15 arnie, sia per la produzione di miele ma anche per la funzione fonadmentale d’impollinatrici.
Ecco quanto abbiamo pensato.
Salute e buon orto.

Si parla tanto di lotta biologica, ma come possiamo applicarla nel nostro piccolo orto? La lotta biologica è, usando le parole di wikipedia, “una tecnica che sfrutta i rapporti di antagonismo fra gli organismi viventi per contenere le popolazioni di quelli dannosi”, che tradotto nella lingua dell’orto significa: aumentare la presenza di coccinelle (che arrivano a mangiare circa 5000 afidi l’anno), api e sirfidi per combattere afidi e cocciniglie. Ma come fare per aumentare le schiere degli insetti utili e debellare o perlomeno indebolire le truppe di quelli dannosi?

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Vivo ad Oristano e sono apicoltrice per passione. Le api mi fanno stare bene e mi prendo cura di loro come fossero delle figlie! La mia domanda è: cosa piantare per arricchire il terreno di azoto e avere un buon pascolo per le api? Grazie!

( Teresa – Oristano )

Risposta

Buongiorno Teresa, non so perché ma la tua mail mi è arrivata incompleta. Poco importa, credo di avere intuito comunque quello che tu volevi chiedermi. Se invece ho male interpretato qualcosa riscrivimi senza problemi.

Mi chiedi un pascolo per le tue api che però sia in grado di arricchire il terreno di azoto. Credo che non ci siano dubbi sulla scelta: sulla, trifoglio, erba medica, lupinella.

La sulla (Hedysarum coronarium), cresce spontanea in tutto il bacino del Mediterraneo, è un’ottima pianta per preparare il suolo alle colture orticole, essendo una leguminosa è in grado di fissare l’azoto nel terreno. La sua radice fittonante bonifica e stabilizza. E’ bella perché la sua fioritura rossa regala distese meravigliose. Le api vanno matte per lei e il miele di sulla è ottimo. Cosa chiedere di più? Resiste alla siccità, ma non ama le basse temperature, magari puoi seminarla a fine inverno. Devi inoltre accertarti che nei pressi siano presenti piante di sulla, perché se il tuo terreno non ha mai ospitato questa leguminosa potrebbe essere privo del rizobio specifico che garantisce alla pianta una crescita rigogliosa. Fai una piccola analisi del terreno e, se ce ne fosse bisogno, chiedi consiglio allo stesso laboratorio.

Altra leguminosa che fornisce un ottimo miele e fantastico pascolo per le api è il trifoglio (Trifolium). Ne esistono moltissime varietà, più di sessanta, e sicuramente puoi trovare quella più adatta al tuo suolo e al tuo clima. Forse le più usate sono l ‘Alexandrinum (bianco), l’Incarnatum (porpora) e il Pratense (violetto). Anche questa è una leguminosa, in grado di migliorare sensibilmente il suolo.

Anche l’erba medica (Medicago Sativa) può essere una valida alternativa. Regina delle leguminose, le sue radici vanno a scavare in profondità per cercare sali minerali di cui nutrirsi. E’ una pianta perenne e cresce praticamente in qualsiasi tipo di clima e terreno. Se prima veniva usata soprattutto come alimento per animali erbivori, ora c’è la tendenza ad usarla sempre più in cucina. Il miele di erba medica è piuttosto raro, ma forse per questo è più interessante!

Chiudo con la lupinella (Onobrychis viciifolia Scop.). Anch’essa leguminosa si adatta meglio dell’erba medica alle terre povere e ciottolose, anche se spesso viene coltivata insieme a quest’ultima. Come le altre contribuisce a migliorare il terreno, piace alle api e regala un buonissimo miele. Ho un ricordo bellissimo legato a questa pianta: mia madre con la falce in pugno chinata in mezzo ai campi fioriti di lupinella,  che ne faceva cesti per sfamare i conigli che allevava. Ero piccolissima ma ho conservato questa immagine nella memoria!

Spero di esserti stata di aiuto. Per me è stato un piacere risponderti perché le api mi affascinano e anzi mi hai dato un’idea per farne un prossimo post!

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