InvernoSono qui davanti al camino a pensare cosa dovrò fare appena il maltempo deciderà di abbandonare il campo. Nel mio caso, più che un campo è un orto-giardino.

Dopo avere contato i ‘morti’ (perché è certo che qualche pianta non ce l’avrà fatta) penserò alle sostituzioni. Ho visto l’aloe che ha le ‘orecchie’ abbassate, sembrano quasi toccare terra, ha proprio l’aspetto di uno straccio. E pensare che era già in fioritura!!! Ma andiamo avanti e guardiamo al futuro…

A fine inverno il giardiniere ordinato e cosciente si pone una serie di domande a cui deve rispondere positivamente, altrimenti ne farà le spese più tardi. Le più frequenti sono:

– Le potature (alberi a frutto, aromatiche, rose, ecc…) sono state fatte?

– Le nuove parcelle sono state disegnate? Quali ortaggi metterò in ciascuna aiuola? Ho pensato ai giusti accostamenti o consociazioni? Quali fiori potrò mettere nell’orto per aiutare le piante a stare in salute?

La terra è stata ammendata e concimata abbastanza? Ho del materiale pacciamante a sufficienza per proteggere le prime semine o trapianti?

– Ho ancora dei lavori strutturali da terminare (rialzamento di prode, camminamenti da aggiustare, compostiera da sistemare…)?

– Ho già fatto tutti i trattamenti anticrittogamici in febbraio con la poltiglia bordolese?

Gli attrezzi dell’orto sono stati revisionati?

Ecco provate a rispondere e aggiungete pure qualche domanda se per caso me ne fossi dimenticata qualcuna, così ci aiuteremo a vicenda.vanga

Ma c’è anche un’altra operazione che potremmo fare a fine inverno, tempo permettendo: spostare le piante che per caso sono cresciute troppo o preferirebbero una posizione più ombreggiata o semplicemente ci piacerebbero altrove.

Traslocare per alcune piante è un dolore, mentre per altre è quasi una passeggiata. Io per esempio ho dovuto traslocare un limone nel giardino della mia nuova casa (l’ho appena coperto con del tessuto non tessuto per proteggerlo dal freddo, speriamo in bene e incrociamo le dita!).

Per traslocarlo l’ho zollato recidendo con un taglio netto le radici, cercando di mantenere la zolla ampia e compatta possibile. Poi ho fatto una buca grande e profonda, ho messo sul fondo del materiale drenante (lapillo, ghiaietto o argilla espansa), ho aggiunto della cornughia e ho coperto la terra intorno al colletto con del cippato di ramaglie ottenuto dalla potatura dei miei olivi e per aiutarlo nella ripresa, ho aggiunto ancora dello stallatico pellettato biologico a lenta cessione. Adesso non credo proprio che morirà di fame o di freddo! Ma ho rimandato la potatura per fortuna, anche se normalmente quando si sposta una pianta è necessaria. Se abbiamo tagliato una parte delle radici anche la chioma dovrà essere ridimensionata e adeguata all’apparato radicale. Inutile dirvi che una buona annaffiatura finale aiuterà la terra a compattarsi intorno alle radici. Tutte queste operazioni potremo effettuarle per spostare i piccoli alberi da frutto, ma anche gli arbusti, le aromatiche e le rose.

Le rose a differenza di molte altre piante sembrano giovarsi degli spostamenti, sarà che sono forti consumatrici di sostanze nutrienti e tendono a impoverire il suolo, ma in genere sono felici di lasciare della terra esausta e trovare del suolo fresco e fertile!

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