Che la natura sia perfetta è cosa vecchia e risaputa, eppure riesco ancora a stupirmi quando devo parlare dei meccanismi che mette in atto per permettere alla vita di continuare. Come la dormienza e la vernalizzazione, ovvero la necessità che le piante hanno di dovere attraversare un periodo di freddo per potersi preparare alla successiva ripresa vegetativa, altrimenti potrebbero ‘ingannarsi’ e anticipare o posticipare la fioritura, mettendo a repentaglio la propria riproduzione.

Ma anche le basse temperature non sortiscono sempre lo stesso effetto. I primi abbassamenti termici autunnali sono infatti necessari a mandare la pianta in dormienza, vale a dire a interrompere la stagione vegetativa delle gemme e dei semi.  Quindi è come se la pianta andasse ‘in blocco’ e non fosse più in grado di rispondere agli agenti esterni. Occorrerà infatti una successiva fase di freddo, quella invernale, più lunga e più intensa, a riattivarla stimolandone i processi vitali: la cosiddetta vernalizzazione. Quindi il seme o la pianta sembrano addormentati, ma in effetti sotto, sotto si stanno preparando.

Questo vale per gli alberi da frutto (meli, peri, peschi, albicocchi, susini, ciliegi mandorli, ecc) per gli arbusti (biancospino, ligustro,corniolo, rosa canina, ecc.), ma anche per i semi, come per esempio quelli del grano, che se ne stanno zitti zitti sotto terra e poi finita la vernalizzazione si risvegliano e vegetano.

Ecco come aiutare i semi a germogliare con la vernalizzazione ‘fatta in casa’ – Capito questo trucchetto, ecco che l’ortolano e il contadino possono copiarlo per favorire la nascita da seme di alcune piante e per svegliare i semi in dormienza. Come fare? Prepariamo da una parte un bel sacchetto robusto in plastica e dall’altra i semi (ottima tecnica per quelli degli alberi da frutto, ma anche per quelli delle rose) che vorremo a seminare in primavera. Riempiamo i sacchetti con della torba e della sabbia: 4 parti di torba neutra e 1 parte di sabbia grossolana (bagnare la torba prima di mixarla con la sabbia). Riempire i sacchetti con 2/3 di miscuglio e 1/3 di semi, mescolando il tutto. Chiudete il sacchetto e scriveteci sopra con un pennarello il nome della pianta (pesco, pero, melo, ecc..). A questo punto li conserveremo al caldo per 3 o 4 giorni e poi li riporremo in frigo a una temperature di 2°/ 3° gradi per almeno un mese. I semi subiranno il freddo e appena arriverà la primavera e li porteremo all’esterno, loro avvertiranno la differenza e vorranno germinare e impiegheranno pochissimo tempo per farlo! L’ideale è seminare i semi in vasetto quando le temperature saranno intorno ai 15° e le giovani piante che spunteranno saranno pronte per il trapianto in piena terra l’anno successivo.

Insomma la vernalizzazione per i semi è come un buon caffè per noi: risveglia quello che dorme in noi! 🙂

4 commenti
    • Stefano Pissi
      Stefano Pissi dice:

      Ciao Fior,
      Hai visto come sono organizzate le piante?
      Per gli innesti risulta fondamentale tagliare in anticipo i rami da propagare e conservarli poi in frigo fino a che non è il momento giusto per unirli con la pianta portainnesto.
      Certo che anche le gemme di una pianta come i semi del resto hanno bisogno di ricevere precise quantità di caldo o freddo per capire se svegliarsi o meno.
      Salute e buon orto.

      Rispondi

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