Sedum rupestre

Sedum rupestre

Dove quasi tutte le piante si rifiutano di vivere, loro non solo sopravvivono, ma vivono alla grande! Stiamo parlando dei Sedum, piante succulente adatte a vivere in ambienti estremi, luoghi dove la terra è poca, povera e arida. Potremmo definirle piante masochiste, ma in realtà sono solo generose, adattabili, insostituibili.

Nel mio giardino, quando mi sono vista più volte perduta, quando mi sembrava di non avere altra ‘chance’ che non rassegnarmi alla polvere, loro mi sono sempre venute in aiuto: all’interno di un vecchio pozzo in disuso riempito di calcinacci, in vasi dimenticati dove mi era impossibile portare l’acqua, su scarpate assolate e rocciose. Insomma in tutti i posti inospitali il Sedum ha dato il meglio di sé.

Chissà quante volta li avrete visti sormontare muri di pietra, abbandonati in qualche angolo nel giardino di una vecchia signora o perfino sopra i tetti dove ci sono appena due dita di terra!

Ma aldilà dell’uso nei giardini i Sedum sono oggi una grande risorsa anche per architetti e urbanisti che vogliono ricoprire i tetti con del verde per renderli più termici ed ecosostenibili, oppure per ricoprire con un tappeto verde le rotaie dei tram. A Firenze ne abbiamo un esempio bellissimo: la tramvia, che attraversa la città passa continuamente sopra le loro ‘teste’, sono da anni assediati dal traffico, ma resistono e in primavera fioriscono, in barba allo smog, al rumore e alla polvere. I Sedum sono un inno alla vita ad ogni costo! Capite che razza di fortuna abbiamo ad avere i Sedum come piccoli e generosi alleati in un mondo in cui l’acqua scarseggerà sempre di più e le temperature tenderanno ad aumentare.

Sedum tectractinum Shangai

Sedum tectractinum Shangai

E’ quindi inevitabile conoscere ed apprezzare queste piante, per imparare ad utilizzarle al meglio. Ce ne sono di ogni forma e colore, se ne contano oltre 600 varietà e, con mia grande sorpresa (ed immagino anche vostra), alcune di queste sono commestibili!

E’ stato Claudio Bonetto, grandissimo esperto di Sedum, a darmene notizia. Claudio nel suo vivaio di Ciriè, in provincia di Torino, ne coltiva circa 180 varietà, ma la sua collezione è in continua espansione: appena ha un attimo libero va a caccia di Sedum in Italia e in Europa, per studiarli, quando è possibile, nel loro habitat naturale. “ Per ora coltivo solo specie europee, asiatiche e medio orientali – ci racconta Claudio –  ma i Sedum hanno una larghissima diffusione e sono presenti in tutti i continenti”.

Ma vediamo quali sono le varietà di Sedum che possiamo coltivare come cibo nel nostro orto, dove il terreno è più povero e arido, o in qualche vaso dove una volta messi a dimora potremo pure dimenticarli, perché si arrangeranno benissimo anche da soli.

Sedum tectractinum Shanghaiconosciuto anche come Borracina cinese. E’ una pianta perenne  alta circa 10 cm sempreverde. Originaria della zona collinare e paludosa a sud di Shanghai. Forma steli ramificati lunghi, prima stretti e poi ricadenti con foglie arrotondate, succulenti e di colore verde. Le foglie diventano di colore marrone ruggine nei mesi invernali. Produce nei mesi di maggio giugno fiori stellati di colore giallo con le punte rossicce. L’esposizione a pieno sole. Ideale per roccaglie e contenitori sospesi.

Sedum album ssp. album

Sedum album ssp. album

In cucina:

I cinesi usano mangiare le giovani foglioline crude prima del periodo della fioritura, nelle insalate con le uova di oca salate, oppure cotte o aggiunta ai minestroni.

Sedum rupestre – chiamata comunemente anche erba grassa di rupe. Pianta perenne alta circa 15 cm sempreverde. Originaria dell’Europa centrale e occidentale (in Italia sulle Alpi e gli Appennini). Ha steli eretti e semi eretti, le foglie strettamente lineari, aghiformi lucide di colore grigio glauco, sfumato di rosa porpora sugli apici. Produce nei mesi di luglio agosto vistose cime stellate di colore giallo limone. L’esposizione sia a pieno sole che a mezz’ombra. Ideale per rocciosi e contenitori.

In cucina:

Si raccolgono le ramificazioni in primavera prima che compaiano i fiori. In cucina si usano le foglie dopo averle private dei fusti, solitamente crude aggiunte alle insalate per renderle più saporite, oppure con l’insalata di patate lesse o altri piatti con cibi crudi. Può anche essere utilizzato in minestre di verdure.

Sedum album ssp. album – Pianta perenne alta circa 6-10 cm. sempreverde di origine europea (Alpi). Con foglie particolarmente globose, verde scuro viranti al rosso bronzo in estate. Produce nei mesi di maggio giugno fiori stellati di colore bianco. Eccellente e vigorosa tappezzante. L’esposizione sia a pieno sole che a mezz’ombra. Ideale per roccaglie assolate e muretti.

In cucina:

Si consumano le foglie sia crude, aggiunte alle insalate alle quali conferiscono un sapore acidulo, sia cotte nelle frittate oppure come verdura di contorno, da sola o mixata ad altre erbe. I giovani getti hanno un sapore aspro, ma questa caratteristica si attenua nelle foglie più adulte o con la cottura.Bonetto

Sebbene coltivarle sia semplicissimo ci facciamo dare da Claudio qualche indicazione in più sulla tipologia del terreno: “I Sedum preferiscono terreni poveri, calcarei dove, sono presenti pietruzze sminuzzate e sabbia. Niente concimazioni e pochissima acqua: i sedum trovano da soli i sali minerali di cui hanno bisogno e se hanno meno acqua fioriscono di più. In natura funziona così: quando una pianta si sente morire va a fiore per produrre i semi e continuare a sopravvivere”. Riuscire ad avere nuove piante è inoltre di estrema facilità: ogni volta che per qualche motivo si spezza un rametto, basterà lasciarlo all’aria per qualche giorno, in modo che la ‘ferita’ si asciughi, per poi rimetterlo in un vasetto con della terra dell’orto mista a sabbia grossolana e una volta attecchito si auto propagherà molto velocemente. Amano il sole, ma si adattano anche alla mezz’ombra, non temono né il freddo, né il vento e in caso di dubbio su cosa fare, meglio non fare niente. I Sedum sono proprio piante adatte a tutti, anche a coloro che si definiscono ‘pollici neri’.

A questi punti siete pronti per ‘sperimentare’ la coltivazione dei Sedum e se poi vi scoprirete appassionati chiedete a Claudio Bonetto il suo libro sui Sedum: è il caso di dire che ne vedrete di tutti i colori!

Claudio Bonetto

Libro dei Sedum

3 commenti
  1. Claudio Bonetto
    Claudio Bonetto dice:

    Buongiorno, sono Claudio Bonetto e vorrei aggiungere il mio telefono per chiunque fosse interessato ad avere maggiori informazioni sui sedum: 3492381667….Grazie.

    Rispondi
  2. Renato Villari
    Renato Villari dice:

    Buon giorno Sig. Bonetto,

    ho letto sul sito “IN ORTO passione da coltivare”, l’articolo dedicato alle SEDUM.

    Sarei interessato, se possibile, ad avere o sapere dove trovarlo, il libro da Lei scritto

    SEDUM – Come conoscerli e coltivarli “.

    La ringrazio per la cortese attenzione e in attesa di una cortese risposta La saluto cordialmente.

    Renato Villari

     

    Renato Villari

    Via Col Moschin, 43

    36061 – Bassano del Grappa (Vi)

    Tel.: 329 96 203 99

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    • Nara Marrucci
      Nara Marrucci dice:

      Buongiorno Sig. Villari, purtroppo non posso aiutarla molto. Ho scritto l’articolo che lei ha letto anni fa, quando ebbi la fortuna di conoscere e parlare con Claudio Bonetto, esperto di sedum e autore del libro che lei vorrebbe avere.

      Claudio Bonetto ci ha lasciato, ma penso che qualcuno abbia ereditato la sua attività e il lavoro che lui aveva intrapreso. Le invio questo link (https://luoghi.italianbotanicalheritage.com/floricultura-claudio-bonetto/) provi a contattarli e veda se riesce a trovare la copia del libro che desidera.

      Buona giornata e buona ricerca

      Rispondi

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