Immagine 13Ad una prima occhiata superficiale l’inverno sembrerebbe solo portatore di guai nell’orto, ma in verità il riposo forzato, a cui il freddo costringe la terra, è molto utile. E se noi sapremo approfittarne, lavorando leggermente il terreno, concimandolo con del letame maturo e coprendolo con del materiale pacciamante, a primavera avremo a disposizione un terreno fertile e pronto alla semina. Se avete qualche dubbio su come procedere guardate il video sulla preparazione invernale del terreno.

Soprattutto se abbiamo usato del concime organico pellettato e quindi privo di resti vegetali sarà molto utile prevedere una copertura vegetale adeguata, per evitare che l’acqua e il gelo possa penetrare troppo a fondo, creando ristagni e inibendo l’attività microbica del terreno. Ma non dobbiamo esagerare neppure con la pacciamatura: basterà un leggero strato di foglie o di scarti vegetali, comunque ben sminuzzati, per mantenere più caldo il terreno e permettere all’aria di circolare. Si può eccedere nello spessore soltanto se utilizzeremo del materiale secco e leggero come la paglia, per quanto riguarda gli altri materiali è sempre meglio aggiungerli a mano a mano che si deteriorano. Immagine 6

La pacciamatura invernale serve a restituire al terreno quella copertura che in genere è garantita dalle erbe spontanee, ma che noi per coltivare abbiamo  tolto. Inoltre con questo sistema il coltivatore prepara del compost esattamente nel luogo dove gli occorre, risparmiandosi la fatica di dovercelo trasportare dal cumulo del compost. A questo proposito potrebbe essere utile distribuire sulla pacciamatura della farina di roccia o calcare d’alghe, che sono degli ottimi fertilizzanti organici e attivatori del compost, cioè facilita il processo di decomposizione dello strato pacciamante.

Benché molto utile ed essenziale la pacciamatura può avere anche delle controindicazioni. Vediamo quali sono e come evitare l’insorgere di problemi.

Immagine 18Se il terreno con cui abbiamo a che fare è pesante e argilloso e l’inverno molto piovoso, in primavera controlliamo lo stato pacciamante e se è ancora troppo spesso e compatto alleggeriamolo per permettere al sole di asciugare il suolo.

Attenzione anche nel caso di terreni molto umidi e propensi all’insediamento delle lumache. Se vediamo che queste iniziano a proliferare troppo la elimineremo per qualche tempo.

Un altro motivo per cui è meglio non fare la pacciamatura troppo spessa è la possibilità che i topi nei mesi invernali vi trovino rifugio, per questo motivo, soprattutto se effettueremo la pacciamatura sotto gli alberi da frutto, è meglio non farla vicinissimo al tronco.

Naturalmente in inverno la pacciamatura non è utile soltanto sul terreno nudo, ma anche e principalmente per scaldare il terreno vicino agli ortaggi invernali. In questo caso darei la precedenza alla paglia che si mantiene più asciutta e evita maggiormente i marciumi alle radici.

 

2 commenti
  1. Matte
    Matte dice:

    Ciao,
    Vero che la pacciamatura ha tanti vantaggi ma, per mia esperienza, mi ha portato più problemi che vantaggi: premetto che il mio orto  è a 1000 mt di quota e con esposizione ovest, mantenere il terreno umido non è un problema, i problemi sono le arvicole e le limacce. In entrambe i casi la
    pacciamatura non aiuta, tutt’altro!
    Grazie.
    (Matte)

    Rispondi
    • Stefano Pissi
      Stefano Pissi dice:

      Ciao Matte,
      La pacciamatura che noi pratichiamo in maniera artificiale consiste in un fenomeno che accade Naturalmente nel terreno di un bosco quando le foglie e altre parti vegetali cadono spontaneamente dalle piante sulla terra. Il risultato finale è che il terreno di bosco risulta essere molto fresco, fertile e quindi il massimo per coltivarci piante.
      La presenza eventuale di arvicole e limacce non credo sia attribuibile alla pacciamatura in maniera diretta, che certamente contribuisce a mantenere un habitat favorevole in quanto ammorbidisce la terra, ma le limacce e arvicole ci saranno state già in precedenza alla pacciamatura.
      Che ne pensi? Comunque grazie per riportare qui le tue esperienze.
      Salute e buon orto.

      Rispondi

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